Coronavirus, il dolore di un figlio: «ho perso mio padre e non ho nemmeno potuto abbracciarlo»

Coronavirus: la morte di una persona cara è sempre un momento doloroso ma ai tempi del Covid rischia di diventare un’esperienza traumatica. Non poter assistere il proprio caro, stargli vicino nelle ultime ore di vita, non poterlo salutare può rendere il dolore devastante. Abbiamo raccolto la testimonianza di due persone, un figlio e una nipote che hanno vissuto questa terribile esperienza. 

Coronavirus: la testimonianza straziante di chi ha perso i propri cari: «Sono morti da soli, senza neppure un ultimo saluto. Difendetevi da questo virus»

La morte di un famigliare è sempre un momento doloroso nella vita di una persona ma ai tempi del Covid rischia di diventare un’esperienza traumatica. L’impotenza di non poterlo assistere, confortare e rivedere un’ultima volta toglie il fiato e manda il cuore in mille pezzi. Chi ha vissuto questa terribile esperienza spesso preferisce non parlarne ma c’è anche chi sceglie di farlo, sopratutto per inviare un messaggio a chi sottovaluta la malattia, la considera solo un complotto e non rispetta le regole.

Ilaria Falconi ha perso la zia sabato scorso all’ospedale Columbus di Roma. Aveva 97 anni ma nonostante l’età, non aveva altre patologie, ha resistito un mese poi il Covid l’ha portata via.

«Da quando è iniziata l’emergenza sanitaria ho letto su varie bacheche di contatti tuttologi, virologi dell’ultima ora o studiosi-tecnici senza titolo frasi forbite e puntuali sul Covid – racconta Ilaria – inviterei tali persone a riflettere su un piccolo particolare: il vostro caro  in ospedale non potrà ricevere alcuna visita. Il vostro caro trascorrerà la degenza circondato da sconosciuti. Se sopraggiungerà il decesso il vostro caro non riceverà l’ultimo saluto. Nessuna camera mortuaria, nessun contatto. E se siete fortunati ci sarà l’operatore che vi spiegherà dettagliatamente le operazioni post mortem. Per non traumatizzarvi troppo vi informo solo che il corpo viene deposto in un sacco. Ma mi raccomando il Covid è solo un complotto del governo creato artificialmente in Cina per privarci della libertà personale. Ma soprattutto il rispetto di 3 regole in croce è assolutamente deleterio per la democrazia

 

Alessandro De Francesco invece ha perso il papà, aveva 80 anni, ed era ricoverato presso la Casa della Sofferenza di San Giovanni Rotondo. Racconta che suo padre dimostrava molti anni in meno, “era un giovanotto”.  all’ospedale il primario gli ha detto che avrebbe vissuto almeno 100 anni. Suo padre ha manifestato i primi sintoni intorno al 20 settembre ed è stato ricoverato per problemi respiratori poi intubato per polmonite bilaterale da Covid. È deceduto ieri per arresto cardiocircolatorio.  Questo il suo messaggio:

«Intanto è deceduta una persona , perché qui manco più il rispetto per chi muore esiste. Appena esce la notizia che qualcuno è morto di covid , l’esercito dei benpensanti e dei sentenziatori esce allo scoperto con tutto il suo squallore – dice Alessandro – eh ma aveva problemi, era obeso, soffriva di cuore, aveva problemi al fegato, i reni non funzionavano bene. E no cari signori sopracitati, la morte è sopraggiunta perché la sfortunata persona, ha contratto il covid . E in 48 ore aveva già intaccato così gravemente i polmoni, che è stato necessario intubarlo . L’intubazione serve ai polmoni e serve ad aumentare il livello d’ossigeno nel sangue , per non andare a far soffrire gli altri organi. E in un fisico, dove il cuore soffre, l’abbassamento del livello d’ossigeno risulta fatale. Però il signore, per questi nuovi fenomeni, muore di infarto e non di covid. Però sempre per questo fenomeni, tanti sono morti di altre patologie e non di covid. L’unica cosa che il covid non può uccidere è l’ignoranza gratuita di chi apre bocca e fa bla bla».

«Mi sono arrogato il diritto di scrivere questo perché lo sto vivendo in prima persona e mi dispiace non poter fare sentire tutte le telefonate che ogni giorno ho fatto al reparto covid per mio padre. La gentilezza e la dolcezza che questo dottori e dottoresse esprimono al telefono è disarmante. Il quadro che mi hanno fatto di questa malattia è ben chiaro nel mio cervello, così chiaro che non riesco più a dialogare con chi denigra tutto ciò. Mi accorgo di essere cambiato, solamente una risatina o una battuta mi innervosisce e non poco. E non solo per la mia situazione, ma per tutti quelli che credono e fanno bene, molto bene a difendersi da questo virus. Tutti gli altri sono, detto semplicemente, pericolosi. Non scriverò più niente su questo argomento , ho già scritto parecchio , non leggerò più un post ne tantomeno commenti che ho letto fino a dieci minuti fa , lo faccio per me , per non sentirmi male, ma spero che per gli altri questo mio ennesimo intervento possa far restare accese le lampadine del proprio e dell’altrui rispetto , oltre che alla protezione per se stessi e per il prossimo