Si è conclusa la tradizionale operazione estiva della Guardia Costiera “Mare Sicuro”, che anche quest’anno ha accompagnato utenti e fruitori delle spiagge e degli specchi acquei del Lazio lungo i 370 km delle coste ricadenti nella giurisdizione della Direzione Marittima di Civitavecchia, che si estende da Montalto di Castro a Minturno, isole Pontine incluse.
Avviata il 15 giugno, pochi giorni dopo il termine del lockdown nazionale, l’operazione Mare Sicuro ha visto schierare le pattuglie terrestri e i mezzi navali dei Compartimenti Marittimi di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta e dei 17 Uffici Marittimi complessivamente dislocati sul territorio regionale in uno scenario inevitabilmente differente dalle precedenti stagioni estive.
E in effetti, dopo un primo periodo tra giugno/luglio di sostanziale “attesa” nelle scelte dell’utenza balneare sul come poter frequentare gli arenili e svolgere le abituali attività ludico-diportistiche, si è poi assistito ad un lento ma costante incremento dei numeri registrati.
Alla sostanziale assenza di stranieri, ha fatto da contraltare una considerevole presenza di turisti nazionali, nella consapevolezza che le tradizionali attività balneari, così come le attività di controllo di Mare Sicuro da parte della Guardia Costiera, dovessero avvenire sempre adottando tutte le precauzioni che la situazione emergenziale in atto ha imposto.
Al termine dell’operazione Mare Sicuro, e sebbene sia stato privilegiato un approccio di natura preventiva piuttosto che repressiva, sono state comminate 697 sanzioni amministrative a fronte di 15.806 controlli, che hanno condotto anche alla redazione di 26 informative di reati alle competenti Autorità Giudiziarie.
Per quanto attiene alle attività di salvaguardia della vita umana in mare, 79 sono state le unità navali che hanno richiesto il soccorso dei mezzi navali della Guardia Costiera, e 203 le persone complessivamente tratte in salvo.
Tra gli interventi più significativi dell’operazione Mare sicuro, va ricordata la complessa operazione coordinata dal Centro Regionale di Soccorso Marittimo di Civitavecchia a beneficio di una signora 81enne in codice rosso che, dalla Moby Dada in navigazione, è stata rapidamente evacuata (tramite verricello) grazie ad un elicottero dei Vigili del fuoco inviato a circa 20 miglia dalla costa.
Così come di rilievo è stata la prolungata attività di ricerca e soccorso, durata circa 24 ore, che ha consentito di individuare un motoscafo d’altura di tipo off-shore partito dall’Isola di Ponza e diretto a Terracina, che si era ritrovato fuori rotta e alla deriva con i motori in avaria. Oltre alle 4 motovedette che si sono alternate nelle ricerche, un’ampia area del Mar Tirreno centrale ha visto il sorvolo di 2 aerei ATR della Guardia Costiera ed elicotteri di Guardia di Finanza e Aeronautica Militare, fino al ritrovamento dell’imbarcazione e della giovane coppia presente a bordo, ormai stremata dopo tante ore sull’unità.
Al di là di alcuni sporadici episodi, si può affermare che sia negli arenili tradizionalmente più frequentati, soprattutto quelli più vicini alla Capitale, che nelle acque di maggior richiamo come quelle delle isole Pontine – destinazione preferita di migliaia di unità da diporto -, si è registrato un più generalizzato rispetto delle norme poste a tutela degli stessi utenti del mare in un contesto già complesso che impone, in un momento così particolare, più ampie precauzioni.
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