Sono passati quattro anni dal terremoto che distrusse molti paesi dell’Italia centrale, causando 299 vittime e 388 feriti. Il 24 agosto del 2016 un sisma del sesto grado riduce in macerie Amatrice, Accumoli, Arquata, Norcia e tanti altri gioielli dell’Appennino. Centinaia le famiglie colpite dal lutto, 40mila i cittadini sfollati in hotel e strutture di emergenza. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ad Amatrice con il premier Giuseppe Conte per la cerimonia di commemorazione, ha rivolto a governo e istituzioni un’esortazione ad accelerare l’opera di costruzione delle nuove case.
Nel corso della cerimonia di commemorazione delle vittime gli abitanti delle zone colpite dal terremoto hanno protestato per la mancata ricostruzione.
“I cittadini hanno completamente ragione, dobbiamo agire nella migliore tutela delle comunità locali”, ha commentato il presidente del Consiglio Conte, di fronte alle proteste.
“Le leggi per accelerare e semplificare le abbiamo fatte. Ma il processo di ricostruzione è lungo e complesso”, ha aggiunto il premier. “Con le norme vigenti era pressoché impossibile ricostruire. Ora c’è un quadro normativo nuovo, con cui sarà possibile accelerare”, ha sottolineato Conte.
“Nella triste ricorrenza del quarto anno dal gravissimo terremoto, desidero ancora una volta esprimere ai cittadini delle zone colpite vicinanza e solidarietà”, le parole del Presidente della Repubblica.
“Nonostante tanti sforzi impegnativi, l’opera di ricostruzione dei paesi distrutti – da quel sisma e da quelli che vi hanno fatto seguito in breve tempo – è incompiuta e procede con fatica, tra molte difficoltà anche di natura burocratica”, ha sottolineato Mattarella.
“Nello spirito di solidarietà, fondamento della nostra Costituzione, la Repubblica – in tutte le sue istituzioni, territoriali e di settore – deve considerare prioritaria la sorte dei concittadini più sfortunati colpiti da calamità naturali, recuperando, a tutti i livelli, determinazione ed efficienza”, ha aggiunto il Capo dello Stato.
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