La riapertura della scuola si avvicina. Ma per i ragazzi delle superiori la didattica online non resterà un ricordo del lockdown. Nonostante le rassicurazioni del governo dei giorni scorsi, le lezioni a distanza – attraverso il monitor di un computer e al chiuso di una stanza – restano tuttora all’orizzonte. “La didattica digitale è stata pensata per le scuole superiori: si può prevedere per un giorno a settimana. Ma sarebbe solo per ragazzi dai 14 anni in su”, ha dichiarato oggi la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, intervenendo a Uno Mattina su Rai Uno. La titolare della Scuola ha annunciato poi per ottobre le prove del concorso docenti: “Verrà fatto a breve, entro la prima settimana di ottobre”.
Dieci giorni fa era scattato l’allarme dei sindacati: Cgil, Cisl e Uil in una conferenza stampa urgente avevano messo l’accento sul rischio di un ritorno alla didattica a distanza a causa della carenza di professori, risorse e spazi.
“Pensiamo che la scuola debba riaprire a settembre in presenza, ma al momento non ci sono le risorse per farlo: mancano gli insegnanti e gli spazi aggiuntivi, il governo è in ritardo. E così, a settembre, sarà inevitabile il ricorso alla didattica a distanza”, aveva spiegato ai nostri microfoni il segretario nazionale della Cgil Scuola, Francesco Sinopoli (leggi qui).
Previsione confermata dalle dichiarazioni di oggi della ministra dell’Istruzione Azzolina: “La didattica a distanza è stata inventata durante il lockdown, è stata una grande sperimentazione”, afferma la titolare della Scuola.
“A settembre dobbiamo tornare tutti a scuola in presenza. La didattica digitale e’ stata pensata per le scuole superiori e si può prevedere anche per un giorno a settimana, ma in caso sarebbe solo per ragazzi dai 14 anni in su”, sottolinea Azzolina, nel corso della trasmissione Uno Mattina su Rai Uno.
“In un Paese civile i concorsi andrebbero fatti ogni due anni, come succede in Europa. Il nostro obiettivo è svolgere questi concorsi e programmare il fabbisogno. Il concorso straordinario è per 32mila posti e verrà fatto a breve, entro la prima settimana di ottobre. E’ importante perché darà stabilità ai nostri docenti e ai nostri studenti”, aggiunge la ministra.
“Ci vorranno tanti supplenti in più, e quindi tanti investimenti. Con il Decreto Rilancio un miliardo di euro andrà al personale docente che svolgerà le supplenze. Si tratta di una prima tranche, con lo scostamento di bilancio da 25 miliardi che abbiamo votato avremo ulteriori fondi. Avremo all’incirca 50mila insegnanti in più e personale Ata”, spiega Azzolina.
Previsto dunque un aumento di organico: “Potremmo chiamarlo ‘personale Covid’, ma spero che a lungo andare possa servirci per ridurre l’affollamento delle classi e le classi pollaio”, è il commento della ministra.
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