Sei boss della ‘Ndrangheta sono stati catturati questa notte, in una maxi operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) e portata a termine dagli agenti dello Scico della Guardia di Finanza. Tutti e sei gli esponenti delle cosche calabresi erano latitanti da un anno: ora sono in carcere, accusati di essere al vertice del traffico internazionale di droga gestito dalla ‘Ndrangheta tra il Sudamerica e l’Italia.
Gli agenti del nucleo S.C.I.C.O. della Guardia di Finanza (il Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata), coordinati dalla DDA, hanno portato a termine questa notte la cattura di sei boss della ‘Ndrangheta.
Uno dei sei latitanti è stato arrestato questa notte, intorno alle 2.30 del mattino, in Costa Rica. Altri quattro sono stati catturati in Argentina e Albania alle 19 di martedì ora italiana. Il sesto boss è stato arrestato in Albania il 26 maggio scorso.
Grazie alle intercettazioni degli investigatori si è scoperto il metodo utilizzato per l’ingresso delle partite di cocaina in Italia, architettato dalle cosche per superare le maglie dei controlli sui carichi in arrivo presso porti e aeroporti.
Come si vede nel video originale che pubblichiamo, i carichi di droga in arrivo sui container delle navi provenienti dal Sudamerica venivano buttati in acqua, a qualche chilometro dalla costa di Gioia Tauro: collocati all’interno di borsoni impermeabili erano pronti a essere recuperati con calma, e con il favore delle tenebre, qualche ora più tardi.
Gli arresti sono stati messi a segno grazie alla cooperazione internazionale di polizia e al progetto I-Can (Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta), promosso dall’Italia insieme all’Interpol.
Le attività investigative hanno consentito di destrutturare completamente la cosca ndranghetista del clan Bellocco, e le sue articolazioni extra regionali, arrestando i vertici del mandamento che operava nella piana di Gioia Tauro, ma anche in Emilia Romagna, nel Lazio e in Lombardia.
Il gruppo criminale, articolato su più livelli e dotato di elevatissime disponibilità finanziarie, importava la cocaina dal Sudamerica, in particolare in Argentina e Costarica.
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