La Regione Lazio ha approvato un’importante proposta di legge che ridisegna il sistema di educazione e istruzione dei bambini fino ai sei anni di età. Tra le novità, la possibilità di fornire servizi anche nei festivi, nel mese di agosto e in orario notturno.
Il Consiglio Regionale del Lazio ha approvato la proposta di legge che riforma il sistema integrato di educazione e istruzione per l’infanzia. L’obiettivo è ampliare l’offerta riducendo al minimo i costi delle rette. Tra le novità, la possibilità di fornire servizi anche nei festivi, nel mese di agosto e in orario notturno, oltre all’inserimento degli orfani di femminicidio tra i criteri che danno priorità di accesso alle graduatorie. Inoltre, sono stati regolamentati i nidi domestici, che possono accogliere fino ad un massimo di cinque bambini fra i tre e i trentasei mesi e sono ora equiparati a servizi di istruzione gli asili, i micronidi e le sezioni primavera. Importanti risorse, circa 50 milioni di euro per il triennio 2020-2022, sono state stanziate per sostenere le famiglie in condizioni di disagio socio-economico con figli disabili o in affido e per la manutenzione delle strutture comunali. Infine, è stato autorizzato l’uso di fattorie, agriturismi, riserve naturali e parchi per accompagnare i più piccoli nella crescita attraverso percorsi esperienziali al di fuori delle aule.
“È una legge che ridisegna completamente il modo di approcciarsi all’educazione dei bambini fino ai sei anni e che fa della nostra regione un modello, non solo in Italia, ma in tutta Europa – ha affermato la consigliera del Pd della Regione Lazio, Michela Califano – un ringraziamento speciale alla collega Eleonora Mattia, prima firmataria della legge, all’assessore Alessandra Troncarelli e a tutte le forze di maggioranza e opposizione che hanno collaborato attivamente alla sua approvazione.»
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