Il Consiglio dei Ministri decisivo per la sorte di Autostrade per l’Italia è andato avanti a oltranza, per tutta la notte. Alle 5 e 30 del mattino, dopo una trattativa tesissima tra il governo e i vertici della società, l’accordo è arrivato: il gruppo passa allo Stato, diventando di fatto una compagnia pubblica. Fuori i Benetton: le quote di maggioranza verranno cedute a Cassa Depositi e Prestiti. L’intero pacchetto in mano ad Atlantia, l’88 per cento della compagnia, andrà sotto il controllo del ministero dell’Economia.
L’accordo arriva all’alba. Il lungo Consiglio dei Ministri è durato tutta la notte, ma alla fine il risultato c’è: Benetton cede, e rinuncia alla proprietà del gruppo Autostrade.
Dopo sei ore di riunione sul tavolo del Consiglio dei Ministri arriva la lettera finale del Gruppo Atlantia, di proprietà dei Benetton: “Accettiamo tutte le richieste del governo”, si legge.
“Ieri è successo qualcosa di assolutamente inedito nella storia politica italiana“, dichiara il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Il Governo ha affermato un principio, in passato calpestato: le infrastrutture pubbliche sono un bene prezioso, che deve essere gestito garantendo la piena sicurezza dei cittadini”.
“Il compito del Governo – sottolinea Conte – è contestare la cattiva gestione di cui si è resa responsabile Aspi e impedire che i privati possano continuare ad avvantaggiarsi di una concessione totalmente squilibrata a loro favore”.
“Dopo un negoziato durissimo – afferma ancora il premier – il risultato è: A) L’estromissione della famiglia Benetton B) Autostrade per l’Italia (Aspi) diventa una public company. C) Risarcimento Danni: hanno accettato di corrispondere un cospicuo risarcimento, 3,4 miliardi”.
Il governo dunque dà mandato a Cassa Depositi e Prestiti per avviare entro il 27 luglio il percorso di uscita dei Benetton dal gruppo Autostrade. La proprietà passerà al ministero dell’Economia, tramite CDP, che acquisirà l’88 per cento delle azioni del gruppo.
Questi i punti principali dell’accordo:
– Per il crollo del Ponte Morandi Aspi risarcirà lo Stato con 3,4 miliardi di euro
– Passaggio immediato del controllo di Aspi allo Stato tramite Cassa Depositi e Prestiti
– Rafforzamento del sistema dei controlli a carico del concessionario
– Aumento delle sanzioni anche in caso di lievi violazioni da parte del concessionario
– Revoca immediata in caso di non rispetto degli accordi
La revoca della concessione, chiesta nei giorni scorsi dal premier, non viene dunque tolta dal tavolo, ma resta come opzione immediata nel caso in cui i Benetton non rispettassero i patti.
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