Ambiente: pinete a rischio per l’epidemia di cocciniglia. Italia Nostra lancia l’allarme

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Una nuova infezione si sta abbattendo da molti mesi sui pini di Roma e del Litorale. Si tratta dell’epidemia di cocciniglia. L’associazione Italia Nostra lancia l’allarme e chiede interventi urgenti

Ambiente: pinete a rischio per l’epidemia di cocciniglia. Italia Nostra: «le pinete stanno subendo un grave attacco.»

“Italia Nostra Roma aveva già segnalato, nel novembre scorso che una cocciniglia di nuova specie, che aveva avuto il suo primo focolaio nella trascurata pineta di Pompei, vicino agli scavi archeologici si stava diffondendo a Roma – si legge in una nota dell’associazione – da fonti scientifiche estremamente attendibili la cocciniglia, il cui nome scientifico è Toumeyella parvicornis o Coccinella Tartaruga, ha già sviluppato un nucleo di infezione all’Eur in prossimità dell’istituto Massimiliano Massimo. Ora anche le pinete, soprattutto litoranee, stanno subendo questo grave attacco. La cocciniglia di specie apparentemente non ha antagonisti individuati.

Ambiente: pinete a rischio per l’epidemia di cocciniglia. Ancora Italia Nostra: «le autorità preposte si devono attivare immediatamente.»

«Italia Nostra Roma, già preoccupata per la situazione estremamente allarmante della staticità dei pini di Roma, nelle alberate stradale, nelle pinete storiche e nelle Ville Storiche – continua la nota – chiede, nuovamente, che le Autorità preposte e la Comunità Scientifica si attivino immediatamente per inquadrare ed arginare questa nuova, potenzialmente catastrofica, epidemia che non deve essere sottovalutata come, invece, sembra essere. Tutte le sperimentazioni da qualsiasi parte provengano, perché con solida base scientifica, devono essere valutate con estrema urgenza e qualsiasi tentativo, anche sperimentale, deve essere messo in atto per arginare l’epidemia. I focolai di infezione che aggrediscono il pinus- pinea a Roma devono essere affrontati immediatamente per evitare la distruzione della specie che caratterizza storicamente il paesaggio romano e del suo litorale che deve essere conservato con la concorrenza dei Decisori e della Comunità Scientifica. Non si può più aspettare perché l’inerzia è un’epidemia peggiore della cocciniglia tartaruga.

 

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