“Purtroppo in Veneto siamo passati da rischio basso a rischio elevato, con l’indice RT che è salito all’1,63 per cento: sta accadendo quello che temevamo”, aveva detto ieri il presidente del Veneto Luca Zaia. Fa paura il focolaio scoppiato all’improvviso nella regione, innescato da un imprenditore di Vicenza. A scatenare l’ondata di contagi è stato l’uomo d’affari vicentino: dopo aver contratto il virus nel corso di un viaggio di lavoro in Serbia, ha scoperto di essere positivo, e di avere la febbre a 38. Tuttavia ha rifiutato il ricovero e nei giorni successivi ha partecipato a feste, incontri e cerimonie. “Abbiamo una categoria di irresponsabili, ne prendiamo atto”, ha dichiarato furioso Zaia.
La situazione è piuttosto allarmante. Perché l’imprenditore vicentino, proprietario dell’azienda Laserjet, da quando è tornato dal viaggio a Belgrado sta male, e ieri è finito in terapia intensiva. Il paziente serbo che lo ha contagiato all’origine invece è morto. E i cittadini veneti infettati dall’uomo d’affari una volta tornato a casa aumentano: 89 le persone in quarantena, centinaia i tamponi effettuati nel Vicentino, nel Veronese e nel Padovano.
“Il paziente serbo che ha contagiato l’imprenditore vicentino è deceduto”, ha specificato oggi il governatore del Veneto. Zaia ha annunciato di aver segnalato alla Procura l’uomo d’affari per valutare eventuali profili di colpevolezza.
Il proprietario d’azienda, “pur sapendo perfettamente di essere positivo, e pur avendo la febbre alta, ha diffuso il contagio nella regione: ci ha riportato il virus“, ha sottolineato il presidente del Veneto.
Grazie alle procedure di contact tracing si è potuta ricostruire la catena dei contagi: l’imprenditore è andato in Serbia, ha avuto contatti con un settantenne di Belgrado positivo, oggi deceduto a causa del coronavirus. Il 25 giugno l’uomo d’affari vicentino è tornato, con tutti i sintomi tipici del Covid-19, inclusa la febbre alta.
Una volta riconosciuto positivo al tampone l’uomo però ha rifiutato il ricovero, e ha continuato ad avere contatti con svariate persone per lavoro. Come se non bastasse ha partecipato a un’affollata festa di compleanno, a cui erano presenti esponenti locali della Lega, e a un funerale.
Ora il padrone della Laserjet lotta tra la vita e la morte, intubato in terapia intensiva. Ma nel frattempo ha contagiato molti cittadini, compresi “i quattro veneti che hanno viaggiato nella sua auto al rientro dalla Serbia, e che non avevano addosso la mascherina“, ha precisato il governatore del Veneto. “E oggi la Serbia, Belgrado, è entrata in lockdown”, ha aggiunto Zaia.
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