Coronavirus, i vertici delle autorità sanitarie del Lazio sono in allarme: a Roma aumentano sempre più i casi di lavoratori del Bangladesh risultati positivi al rientro in Italia dopo un soggiorno nel Paese di origine. La Regione Lazio ha disposto una vasta operazione che prevede tamponi a tappeto per tutta la comunità bangladeshana della Capitale e chiede la quarantena obbligatoria per i nuovi arrivi. L’assessore alla Sanità del Lazio è preoccupato: “Abbiamo fatto presente all’Amministratore delegato di Aeroporti di Roma l’esigenza di stringere i controlli sulle provenienze dal Bangladesh. “.
Dopo giorni di contagi registrati tra i lavoratori del Bangladesh rientrati a Roma dal Paese asiatico scatta l’allarme. L’Unità di Crisi Covid-19 ha organizzato un’operazione senza precedenti: tutti i migranti originari di quel Paese saranno chiamati a sottoporsi al tampone sul coronavirus, su base volontaria.
“Effettueremo tamponi a tappeto sulla comunità bangladeshana per tracciare i positivi al coronavirus”, sottolinea l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato. “Da lunedì al via l’operazione tamponi presso il drive-in di via Nicolò Forteguerri (Asl Roma 2) per tutti i componenti della comunità del Bangladesh, che sono invitati a recarsi presso la struttura”, spiega l’assessore.
Ma i vertici della Sanità del Lazio mettono a fuoco anche le procedure di controllo nei punti di ingresso nel nostro Paese, in particolare l’aeroporto internazionale di Fiumicino.
“E’ stato contattato l’Amministratore delegato di Aeroporti di Roma (ADR)”, dichiara D’Amato, “per rappresentare l’esigenza di stringere i controlli sulle provenienze dal Bangladesh“.
L’assessore lancia un appello anche al governo, e al ministero della Salute: “È necessario garantire al quarantena per chi proviene dal Bangladesh”, sottolinea D’Amato.
Dopo i vari casi di positività registrati nella comunità asiatica nei giorni scorsi, e che hanno portato alla chiusura di due locali a Fiumicino, nella Asl Roma 2 si registra oggi un nuovo caso al Policlinico Casilino: si tratta di un uomo rientrato dal Bangladesh, a cui si aggiunge un contagiato al Policlinico Umberto I proveniente sempre dallo stesso Paese.
“La battaglia contro il coronavirus non è vinta. E’ giusto tenere alta attenzione. In ogni occasione in cui è necessario dobbiamo essere pronti ad intervenire con immediatezza”, dichiara il ministro della Salute Roberto Speranza, intervenendo in merito alla situazione del coronavirus a livello nazionale.
Il riferimento in particolare è al Veneto, dove si è registrato un rialzo dell’indice RT. “Purtroppo in Veneto siamo passati dal rischio basso al rischio elevato, con l’indice RT che dallo 0,43% è salito all’1,63 per cento: sta accadendo quello che temevamo”, è l’allarme lanciato oggi dal presidente del Veneto Luca Zaia.
“Se continuiamo a non usare la mascherina e a creare assembramenti andrà sempre peggio. Abbiamo una categoria di irresponsabili, ne prendiamo atto”, sottolinea Zaia.
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