Nella Capitale non si arresta la crescita del focolaio scoppiato nelle corsie del San Raffaele Pisana, in zona Portuense. I contagiati sono saliti oggi a un totale di 70, quindici in più rispetto a ieri. E il virus si è esteso anche al Policlinico Umberto I di Roma, oltre che in un comune della provincia di Rieti. La Regione sta portando avanti test a tappeto, sul modello della prima zona rossa in Veneto, Vo’ Euganeo. Un infermiere del Policlinico, coinvolto nel focolaio, ha contagiato a sua volta un paziente del principale nosocomio della città. Il consigliere del ministero della Salute Walter Ricciardi annuncia: “Il vaccino sarà prodotto anche in Italia, le prime dosi in autunno“.
Coronavirus, cresce il focolaio di Roma: paura per il Policlinico Umberto I. La Regione: “Cinquemila tamponi”
L’allerta è alta. Il focolaio scoppiato al San Raffaele Pisana è in estensione. Il totale dei positivi è salito nelle ultime ore a 70 persone: molti sono pazienti dimessi dalla struttura a fine maggio, e i loro familiari. Otto i nuovi contagi esplosi nel comune di Montopoli e segnalati dalla Asl di Rieti, tutti riconducibili alla clinica di via della Pisana: sono i parenti di uno dei ricoverati morto a causa del coronavirus.
L’attenzione è massima. Si temono scenari da incubo: l’estensione del focolaio di via della Pisana ad altre strutture sanitarie della Capitale. Oggi un infermiere del Policlinico Umberto I di Roma, sottoposto a tampone in relazione al caso San Raffaele Pisana, è risultato positivo. In seguito all’individuazione del caso sono partiti degli accertamenti in tutto il reparto di Malattie tropicali, dove l’infermiere lavora, e uno dei pazienti è risultato positivo.
“Sono due i contagiati comunicati dal Policlinico Umberto I riferibili al focolaio del San Raffaele Pisana, che arriva così ad un totale di 70 casi”, dichiara l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato. “Si tratta di un infermiere collegato per un link famigliare al focolaio e di un paziente risultato anch’esso positivo. Si stanno eseguendo i test su tutti gli operatori e i pazienti del reparto di malattie infettive che è in sicurezza”, spiega l’assessore.
“Abbiamo richiamato tutti i pazienti del San Raffaele Pisana e i loro parenti, si stanno facendo i controlli presso i nostri drive-in: parliamo di oltre 5.000 tamponi. Un intervento massiccio e impegnativo, con test a tappeto. Come a Vo’ Euganeo, in Veneto, per intenderci”, sottolinea D’Amato.
“Abbiamo circoscritto la zona, e ringrazio anche il prefetto per la tempestività”, ha sottolineato l’assessore, intervenendo a Rainews. “Se non avessimo istituito immediatamente la zona rossa, i danni di questo focolaio sarebbero stati più rilevanti”, aggiunge D’Amato.
Ricciardi, consigliere del ministero della Salute, annuncia: “In autunno le prime dosi del vaccino. Verrà prodotto anche in Italia”
Walter Ricciardi è il componente italiano del Comitato esecutivo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Segue quotidianamente l’andamento delle sperimentazioni per il vaccino anti-Covid, in qualità di Consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza. Oggi l’annuncio, che getta una luce di speranza per la fine dell’epidemia: “Il vaccino elaborato a Oxford in collaborazione con un’azienda italiana sta procedendo speditamente. L’Europa è molto più avanti degli Stati Uniti”, sottolinea Ricciardi.
Si tratta del farmaco anti-covid che sta sviluppando l’Università di Oxford in collaborazione con l’azienda Irbm di Pomezia. “E’ in una fase di sviluppo più avanzata rispetto a quello portato avanti dagli Stati Uniti”, afferma Ricciardi, intervenendo alla trasmissione Agorà su Rai 3.
“Ci stiamo organizzando affinché una parte sostanziale del farmaco venga prodotto in Italia”, aggiunge il rappresentante dell’OMS. “Se va tutto come previsto in autunno potremmo avere le prime dosi del vaccino, e naturalmente anche quelle per gli italiani”, conclude il consigliere del ministro Speranza.
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