Lav chiede di vietare il commercio degli animali esotici in Italia

Lav: contro il commercio degli animali esotici

In Italia ancora oggi gli animali esotici possono essere allevati e venduti, ma spesso sono anche oggetto di traffici illegali. Proprio per questa ragione la Lav – Lega Anti Vivisezione – si sta battendo affinché, una volta per tutte, venga vietata la riproduzione e il commercio di tutti gli animali esotici.

Oggi in Italia gli animali esotici possono essere allevati e venduti, ma sono anche oggetto di traffici illegali per gli scopi più crudeli. Come se non bastasse, il loro commercio costituisce un potenziale rischio sanitario per le persone. Gran parte delle epidemie dell’ultimo secolo sono nate, infatti, da zoonosi e si sono diffuse a causa dello sfruttamento. Proprio per questa ragione la “Lav – Lega Anti Vivisezione – si sta battendo affinchè, una volta per tutte, venga vietata la riproduzione e il commercio di tutti gli animali esotici.

Tigri trasportate da Latina al confine tra la Polonia e la Bielorussia

Lo ricorderete, pochi mesi fa dieci tigri sono state trasportate da Latina al confine tra la Polonia e la Bielorussia, dove sono state bloccate. Una di loro, purtroppo, non è sopravvissuta alle infinite ore di viaggio. “Le altre sono salve anche grazie al nostro intervento – si legge in una nota dell’associazione – erano tutte destinate ad un inesistente “zoo” in Daghestan.

Un terminale fittizio, forse, di orribili traffici verso la Cina, dove spesso gli animali arrivano già smembrati per essere utilizzati nella medicina tradizionale. Purtroppo un recente studio ha confermato che l’Italia è uno dei principali paesi per il commercio di tigri in Europa. Ci domandiamo come sia possibile che queste tigri fossero prive di ogni diritto solo perché nate in cattività, quando le loro simili, in natura, sono protette. Il traffico di animali esotici è un business globale, secondo solo al traffico di armi e droga”.

Commercio legale di armadilli, serpenti, pappagalli, ricci, salamandre e tartarughe.

In Italia sono allevati e commerciati legalmente anche armadilli, serpenti, pappagalli, ricci, salamandre e tartarughe. “Si tratta di un elenco lunghissimo e preoccupante di cui non si conosce neppure l’entità – prosegue il comunicato di Lav – molti di questi animali costituiscono anche un potenziale rischio sanitario per le persone”. E’ stato l’Unep, il programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, ad affermare che “mai prima di oggi gli agenti patogeni hanno avuto così tante opportunità di passare da animali selvatici e in prigionia, alle persone”.

Lav: “Appello al Ministro Costa”

L’associazione ha rivolto un appello direttamente al Ministro dell’ambiente Sergio Costa. “L’Italia – continuano gli esponenti di Lav – è stato uno dei paesi più colpiti dalla pandemia pertanto deve farsi promotrice nel mondo di un importante cambiamento. Dal 13 al 17 luglio a Ginevra si terrà il 31° meeting dell’“Animals Committee” della Cites – Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione – un’occasione importante durante la quale potrà farsi portavoce di una richiesta di revisione profonda degli accordi che regolano il commercio.

“Lo dobbiamo alle numerose vittime umane, ai milioni di animali e al pianeta intero”. Nello specifico l’Associazione Animalista chiede al ministro di vietare la riproduzione, la vendita e il commercio intracomunitario degli animali esotici nati in cattività; trasformare la convenzione di Washington in un accordo internazionale per il controllo del divieto di commercio; creare un registro obbligatorio di tutti gli animali esotici presenti sul territorio italiano ed europeo e di inasprire le pene e intensificare le attività di repressione del traffico illegale.

“Contiamo su un suo deciso intervento a tutela degli animali, dell’ambiente e della salute di tutti i cittadini” – concludono.

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