Ormai è ufficiale, siamo entrati nella sospirata Fase 3: da lunedì 15 giugno riapriranno infatti cinema, teatri, discoteche e sale gioco. L’estate si avvicina, e potremo finalmente tornare a ballare, a godere dei film sul grande schermo e ad andare a teatro. Resta però il divieto di assembramento: sulle piste da ballo le misure stabilite a livello nazionale prevedono una distanza di due metri tra gli ospiti e obbligo di mascherina.
Dopo quasi tre mesi di quarantena da lunedì prossimo i cittadini italiani potranno tornare a frequentare cinema, teatri e discoteche. Via libera ai film sul grande schermo, agli appuntamenti teatrali e alle serate danzerecce in discoteca. Dal 15 giugno la Fase 3 entra nel pieno, con la riapertura delle ultime attività rimaste bloccate per l’emergenza coronavirus.
Potremo tornare così a una normalità fatta anche di svago e divertimenti. Il tutto però, nel rispetto delle misure previste dalla Conferenza Stato-Regioni, che ieri ha approvato le linee guida per la riapertura delle attività economiche e ricreative. Perché se l’epidemia appare ormai sotto controllo in tutto il Paese, il virus però non è sparito: e dunque la cautela deve restare massima. A partire dal principio del divieto di assembramento.
Per andare a ballare nelle discoteche dunque, come si legge nel documento finale approvato ieri da Regioni e Governo, occorrerà rispettare alcune regole: due metri di distanza tra i ballerini in pista, niente abbracci e niente drink al bancone.
Per ora dunque gli amanti del liscio dovranno aspettare, e cimentarsi in qualche ballo che non richiede la vicinanza del partner. Gli appassionati della danza dovranno poi indossare la mascherina, se la pista è al chiuso. All’aperto invece si potrà farne a meno, tranne in caso di impossibilità di rispettare la distanza minima di un metro.
Riaprono i cinema, sempre nel rispetto delle misure anti-contagio previste dal documento approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. Per il grande schermo è previsto che gli spettatori “siedano alla distanza di almeno un metro”, se non si tratta di familiari o conviventi. Per proiezioni e spettacoli al chiuso il numero massimo di spettatori è 200, mentre all’aperto il limite è fissato a 1.000 persone.
“L’obiettivo è quello di dare un contributo per rimettere velocemente in moto il Paese, in condizioni di sicurezza, nella fase post-emergenza Covid-19”, sottolinea Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni e governatore dell’Emilia Romagna.
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