Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, alla vigilia degli Stati Generali dell’Economia, è preoccupato. “Ci sono pezzi dello Stato che lavorano contro il governo“, si sfoga il premier. Burocrazie, apparati, funzionari ministeriali e dirigenti della macchina statale che, forti della loro inamovibilità, frenano ogni iniziativa. E Traghettano nelle sabbie mobili ogni provvedimento innovativo, impedendo l’effettiva distribuzione di liquidità in favore degli italiani colpiti dalla crisi, è il ragionamento di Conte.
Grigi funzionari in posizioni apicali, ben saldi alla poltrona nei piani alti dei ministeri. E poi apparati statali, burocrati: sono in molti a frenare l’azione concreta del governo, nota il premier.
Un muro di gomma che si è reso evidente soprattutto sul fronte della messa in pratica dei provvedimenti finalizzati a garantire le iniezioni di liquidità per le famiglie colpite dalla crisi. Voluti da Conte, ma rimasti in buona parte ancora sulla carta. Con l’effetto di suscitare, in tutti coloro che sono rimasti senza aiuti, sentimenti di rabbia e frustrazione.
E così nel mirino del presidente del Consiglio finiscono soprattutto i vertici amministrativi del ministero dell’Economia. Chi mette ostacoli, schiacciando il piede sul pedale del freno, per Conte è l’apparato di burocrati che fanno parte della macchina dello Stato, quella che lavora dietro le quinte, e che vede passare governi e ministri. Il premier, riferiscono fonti parlamentari, avrebbe in mente in particolare il direttore generale del ministero del Tesoro, Alessandro Rivera, come riportano alcuni retroscena pubblicati sui giornali.
In queste ore il presidente del Consiglio sta incontrando i singoli ministri del Governo, in faccia a faccia bilaterali, per mettere a punto il piano di rilancio del Paese. Colloqui in vista degli Stati Generali dell’Economia, che saranno focalizzati interamente sulle strategie per la ripartenza.
Il Piano per il rilancio, a cui il premier sta lavorando, ruota intorno a tre punti chiave: il dossier semplificazione, il rilancio delle infrastrutture, e incentivi per gli investimenti. Agli Stati Generali Conte ha invitato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, e diversi economisti di fama internazionale.
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