Il rientro a scuola a settembre è al centro, in queste ore, delle preoccupazioni del Governo. Il principio di fondo su cui convergono i ministri e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è quello di evitare a tutti i costi una ripresa delle lezioni con la didattica a distanza. Preoccupazione che riguarda tutti gli studenti: il ritorno sui banchi in presenza è previsto non più soltanto per bimbi e ragazzi di elementari e medie, ma anche per gli alunni delle superiori.
Mentre alla Camera dei Deputati è ancora in corso una seduta fiume per l’esame del Decreto Scuola, la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina incontra i sindacati. E mette sul tavolo l’ipotesi: “Pannelli divisori di plexiglass tra i banchi, per evitare didattica a distanza e turni pomeridiani”. Per i ragazzi invece si parla di visiere trasparenti al posto delle mascherine obbligatorie.
Alla riunione tra la titolare dell’Istruzione e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, erano presenti anche il premier Conte, la ministra dei Trasporti Paola De Micheli, la Protezione Civile, il presidente dell’Anci e governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini e gli scienziati del Comitato tecnico-scientifico del Ministero della Salute.
La didattica a distanza ha rappresentato “un’opportunità nei mesi dell’emergenza Covid”, ma a settembre “si torna a scuola in presenza ed in piena sicurezza“, ha sottolineato il presidente del Consiglio in apertura dell’incontro. La ministra Azzolina ha presentato poi “la possibilità di compartimentare i banchi con divisori, anche per garantire maggiore sicurezza”, ipotesi che si realizzerebbe installando pannelli di plexiglass per separe gli studenti l’uno dall’altro.
Al plexiglass si affiancherebbe l’utilizzo di visiere trasparenti da parte degli alunni, che potrebbero così evitare le mascherine, più complicate da indossare a lungo.
Per ora però il piano proposto dalla ministra resta soltanto una delle possibili soluzioni. Il presidente dell’Anci Bonaccini ha messo in luce le molte criticità, ponendo il problema delle risorse e del personale necessario per la riapertura nel rispetto delle prescrizioni indicate dal Cts.
“Ci sono – ha spiegato il presidente dell’Anci – una serie di necessità urgenti: sblocco dell’assunzione di personale, certezze su risorse per interventi rapidi di edilizia scolastica, riorganizzazione dei servizi di mensa e trasporto, un vero piano dei tempi che consenta di evitare gli spostamenti si concentrino nelle ore di punta”. Critici anche i sindacati. Per il segretario della Flc Cgil Francesco Sinopoli “la discussione sulla ripartenza è importante ma in grave ritardo”: confermato lo sciopero programmato per lunedì prossimo.
“Sulla scuola stiamo mobilitando risorse per oltre 4 miliardi di euro“, sottolinea in conclusione la ministra Azzolina. “Ci sarà subito un nuovo stanziamento di altri 330 milioni per l’edilizia scolastica leggera”, ha aggiunto la ministra dell’Istruzione in chiusura del vertice a Palazzo Chigi.
Intanto alla Camera prosegue l’esame degli emendamenti sul Decreto Scuola: le opposizioni stanno facendo ostruzionismo, cercando di ritardare i tempi di approvazione.
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