Nella Giornata Mondiale dell’Ambiente gli scienziati lanciano l’allarme. Drammatico il declino della biodiversità che sta avvenendo sul nostro pianeta: circa un milione di specie animali e vegetali sono condannate a scomparire nel prossimo decennio. “Siamo di fronte alla sesta grande estinzione massa”, avvertono gli studiosi. La causa è tutta nelle attività di deforestazione, nel sovrappopolamento e nel riscaldamento climatico dovuto alle emissioni di CO2.
La Giornata Mondiale per l’Ambiente, che si celebra oggi in tutto il mondo, è dedicata al tema della biodiversità. E il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è intervenuto per sottolineare il legame che esiste tra Natura e sopravvivenza umana, alla luce degli effetti della pandemia da Covid-19.
“Le recenti drammatiche vicende che toccano tutto il nostro pianeta”, sottolinea il Presidente della Repubblica, “ci impongono di prendere atto del legame imprescindibile che esiste tra l’equilibrio della natura e la nostra sopravvivenza“.
Il virus infatti è stato trasmesso all’uomo dai pipistrelli, il cui habitat, all’interno delle foreste della Cina sottoposte a sfruttamento sempre più invasivo, è stato contaminato dalle attività umane.
“Le nostre azioni, il nostro modello di produzione e di consumo hanno comportato una riduzione della capacità che gli ecosistemi hanno da sempre di adattarsi ai cambiamenti, pur continuando a svolgere funzioni indispensabili, quali ad esempio la protezione del suolo, il controllo del clima e degli agenti patogeni”, continua il Capo dello Stato.
“Proteggere e ripristinare la biodiversità vuol dire valorizzare la vita e l’equilibrio nelle sue diverse forme, nelle connessioni, nelle variabili di specie ed ecosistemi. Compromettere tutto ciò significa aumentare le probabilità che i cambiamenti ambientali ci giungano come calamità“, conclude Mattarella.
A sottolineare l’importanza della biodiversità intervengono anche le Nazioni Unite: “L’emergere di Covid-19 ha messo in luce il fatto che quando distruggiamo la biodiversità, distruggiamo il sistema che supporta la vita umana”, si legge nel rapporto Onu. “Circa il 75% di tutte le malattie infettive nell’uomo sono zoonotiche, cioè trasmesse alle persone dagli animali”. La natura, avverte l’Onu, “ci sta inviando un messaggio”.
Nella giornata dedicata all’ambiente Greenpeace lancia il rapporto “Foreste al macello II”, che svela il legame nascosto tra deforestazione e produzione di carne, denunciando quanto accade nell’Amazzonia brasiliana.
“La catena di approvvigionamento che porta la carne brasiliana sul mercato europeo è contaminata da attività illegali: sulle nostre tavole arrivano prodotti responsabili della distruzione di ecosistemi di grande importanza per la salute del Pianeta” afferma Martina Borghi, di Greenpeace Italia.
Secondo l’Istituto brasiliano di ricerche spaziali (INPE), nel 2019 la deforestazione in Amazzonia è cresciuta del 30 per cento rispetto all’anno precedente. Quest’anno la situazione sembra destinata a peggiorare: tra gennaio e aprile l’aumento della distruzione della foresta ha già raggiunto il 167 per cento in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
“Se vogliamo combattere la crisi climatica in corso, proteggere la biodiversità ed evitare l’emergere di nuove pandemie, dobbiamo fermare la deforestazione, iniziando a produrre e consumare meno carne”, conclude Borghi.
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