Semplici cittadini, infermieri, tassisti, cuochi, ricercatori, guidatori di ambulanze: il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha insignito della massima onorificenza gli eroi della lotta al Covid-19. Da oggi sono Cavalieri al merito, un riconoscimento speciale e meritatissimo: tutti si sono distinti con azioni di coraggio e altruismo nella battaglia contro il virus, che ha lasciato sul campo 33mila vittime.
Gli eroi della lotta al virus sono diventati Cavalieri della Repubblica
Come annunciato ieri durante la visita a Codogno, il Presidente ha voluto insignire dell’onorificenza di Cavaliere al merito un primo gruppo di cittadini. Eroi normali, potremmo definirli: uomini e donne con diversi ruoli, professioni e provenienza geografica. Tutti però si sono distinti con valore nel servizio alla comunità durante l’emergenza del coronavirus.
Tra loro c’è l’infermiera diventata icona dello sforzo portato avanti dagli operatori sanitari: in prima linea, ogni giorno, con turni massacranti. Senza mai risparmiarsi, su quel fronte della battaglia al coronavirus che si è combattuta negli ospedali italiani. Il suo nome è Elena Pagliarini: è lei il ritratto simbolo del coraggio degli italiani, immortalata nella foto scattata da una collega mentre si riposa con la testa appoggiata sul tavolo dell’Ospedale di Cremona, stremata dopo un turno di 12 ore consecutive.
Pochi giorni dopo lo scatto Elena si ammala: positiva al Covid-19. Un colpo durissimo. Ma dopo due settimane si riprende, e torna al lavoro, dai suoi pazienti. A lei va il titolo di Cavaliere della Repubblica, insignito oggi dal Presidente della Repubblica Mattarella.
“I riconoscimenti attribuiti ai singoli vogliono simbolicamente rappresentare l’impegno corale di tanti nostri concittadini nel nome della solidarietà e dei valori costituzionali“, sottolinea Mattarella, in una nota diffusa dal Quirinale.
Tassisti, ricercatori, rider, cuochi: simbolo dell’Italia del coraggio che ha affrontato in prima linea il coronavirus
Tra i cittadini scelti per l’assegnazione della massima onorificenza c’è anche l’anestesista Maurizio Cecconi, dell’Humanitas di Milano, definito da Jama (il giornale dei medici americani) uno dei tre eroi mondiali della pandemia.
E il tassista che ha regalato una corsa da 1.300 chilometri per portare da Vibo Valentia all’ospedale Bambin Gesù di Roma una bambina di tre anni per un controllo oncologico, Alessandro Bellantoni.
Riccardo Emanuele Tiritiello è uno studente dell’istituto Paolo Frisi di Milano. Con il padre e il nonno hanno cucinato gratuitamente per i medici e gli infermieri dell’ospedale Sacco.
Francesco Pepe, quando ha dovuto chiudere il suo ristorante a Caiazzo di Caserta ha deciso di preparare pizze e biscotti per i poveri e gli anziani in difficoltà, organizzando una raccolta fondi per l’ospedale di Caserta.
Mahmoud Lufti Ghuniem, in Italia dal 2012, è il rider che si è presentato alla Croce Rossa di Torino con mille mascherine acquistate di tasca propria.
In tutto sono 57 i cittadini che in vario modo, con azioni di grande coraggio, si sono distinti sulla linea del fronte, rischiando la propria vita e mettendo il bene degli altri al primo posto.
Tra gli eroi nominati Cavalieri della Repubblica spicca il team di ricercatori dello Spallanzani di Roma, l’Istituto per le Malattie Infettive all’avanguardia a livello mondiale nello sviluppo di nuove terapie anti Covid. Premiati Maria Rosaria Capobianchi, a capo della squadra che ha contribuito a isolare il virus; Concetta Castilletti, responsabile della Unità dei virus emergenti, e diversi altri ricercatori e biologi.
Nominati Cavalieri anche gli scienziati del team di ricerca dell’ospedale Sacco e dell’Università degli Studi di Milano, poli di eccellenza nell’ambito del sistema sanitario e di ricerca nazionale. Tra loro Claudia Balotta, a capo del team: nel 2003 aveva isolato il virus della Sars.
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