La data per la prevista riapertura agli spostamenti tra le Regioni italiane si avvicina. Ma per Lombardia e Piemonte il 3 giugno potrebbe non essere il giorno del via libera ai viaggi: preoccupano ancora gli indici di contagio, e il Governo ipotizza partenze differenziate.
Sono molti i cittadini che attendono con speranza la data del 3 giugno per tornare ad abbracciare i propri cari lontani, o per godere di un weekend al mare o in montagna dopo mesi di quarantena. Ma per decidere se dare l’ok ai viaggi tra Regioni il Governo vuole studiare il flusso dei dati di contagi e diffusione dell’epidemia. Almeno fino a giovedì 28 maggio.
“E’ opportuno attendere per valutazioni più circostanziate”, dichiarano in una nota congiunta il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia e il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.
Perché le ultime rilevazioni epidemiologiche effettuate su Lombardia e Piemonte mostrano un andamento dei contagi non rassicurante. L’indice di trasmissibilità del virus resta nelle due regioni del Nord più alto che nel resto d’Italia.
Nella Regione governata da Fontana ad esempio ci sono ancora 24.477 malati, che corrispondono a 24 persone ogni 10mila abitanti. Un numero molto maggiore rispetto alle altre Regioni, dove i pazienti positivi e in grado di diffondere il contagio sono soltanto 9,2 ogni 10mila persone.
Gli esperti del Comitato tecnico scientifico, in accordo con il Governo, pensano di spostare l’apertura dei confini di Piemonte e Lombardia di circa due settimane. Il tempo necessario a far scendere ulteriormente il numero delle persone che presentano ancora il virus attivo, che rappresentano un pericolo per la loro capacità di trasmettere la malattia.
L’incontro di ieri tra il ministro Boccia e il governatore lombardo Fontana ha dato comunque esiti positivi: non c’è disaccordo sulla strategia da adottare. “Decideremo insieme entro venerdì”, dichiarano nella nota congiunta diffusa oggi.
Il ministro della Salute Roberto Speranza invita alla cautela: “I dati veri per capire se dal 18 maggio l’epidemia è rimasta in fase di discesa li vedremo solo a fine mese, e solo quelli ci consentiranno di capire che cosa è avvenuto. Ci auguriamo che i dati continuino a piegare la curva nel lato giusto, e ci consentano di dare una risposta positiva” in vista della riapertura dei confini regionali, ha dichiarato intervenendo a Sky Tg24.
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