Asili, protesta a Montecitorio: le scuole per l’infanzia del territorio a rischio chiusura

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I titolari degli asili protestano a Montecitorio: le associazioni delle scuole private per l’infanzia sono scese oggi in piazza, di fronte al Parlamento, per chiedere che il Governo intervenga a sostegno della riapertura.

Asili, senza aiuti costretti a chiudere. La manifestazione a Montecitorio

“Con le nuove regole imposte dall’emergenza Covid-19 siamo costretti a chiudere: impossibile garantire lo stipendio delle educatrici. Non potremo riaprire finché il governo non ci darà una mano”, spiega ai nostri microfoni Antonio Crisci, titolare della scuola per l’infanzia Capitan Uncino di Fiumicino.

“Con i rigidi protocolli anti-contagio stabiliti dal Comitato tecnico-scientifico – ci racconta Antonio – saremo costretti ad avere un’educatrice ogni 5 bambini, mentre normalmente negli asili è prevista un’unica maestra ogni venti bimbi. E per i servizi all’infanzia che coprono la fascia di età dai tre ai sei anni né la Regione Lazio né il Governo hanno previsto alcun tipo di aiuto. Anzi: dal 15 giugno finirà anche la cassa integrazione in deroga”.

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Per questo oggi le associazioni si sono date appuntamento davanti a Montecitorio. Centinaia di maestre, educatrici e personale dei servizi all’infanzia hanno protestato con megafoni e striscioni per chiedere al Governo e alla Regione Lazio il sostegno necessario per affrontare la Fase Due, che prevede rigide regole imposte a livello nazionale per evitare il contagio.

Asili privati, a rischio gli stipendi delle educatrici

In favore degli asili nido privati, per bimbi fino a 3 anni, il governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti proprio ieri ha stabilito una serie di sovvenzioni e contributi pari a 30mila euro per ogni istituto. Ma per le scuole dedicate ai bambini più grandi, la fascia che va dai tre ai sei anni, ancora non è stato disposto alcun intervento.

“La scuola materna per bambini da 3 a 6 anni è stata depennata dall’agenda della Regione”, è l’impressione di Antonio Crisci. “Così rischiamo di rimanere chiusi fino a settembre. Ci dicono: aprite i centri estivi. Ma senza aiuti noi non possiamo coprire neanche lo stipendio delle educatrici”.

In piazza per chiedere regole più flessibili a livello regionale

Una brutta notizia per le famiglie del territorio. “Molti papà e molte mamme ci hanno chiesto quando riapriremo, anche in forma di centro estivo. Ma siamo stati costretti, purtroppo, a deluderli: così proprio non riusciamo a riaprire”, conclude Antonio.

In piazza Antonio e le educatrici degli asili di Fiumicino hanno chiesto a gran voce che la Regione Lazio, e il sindaco di Fiumicino Esterino Montino, subentrino nella gestione delle linee guida per gli asili. Possibilità garantita dall’autonomia indicata dal premier Giuseppe Conte nel Decreto Riaperture, che prevede una declinazione su base regionale dei protocolli nazionali: le nuove regole possono essere adeguate alla situazione locale.

 

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