L’uomo è stato fermato mentre riceveva due orologi di pregio, del valore complessivo di oltre 33mila euro, da un imprenditore che stava pagando parte di un prestito concessogli con interessi ben oltre la soglia di legge. L’uomo, trovandosi in difficoltà economica, dal 2018 aveva avuto in più trance la somma di 250 mila euro.
L’operazione della polizia giudiziaria è stata compiuta al termine di un’attività d’indagine diretta da Pubblico Ministero del pool della Procura di Roma – Reati contro il Patrimonio, coordinato dal Procuratore Aggiunto Lucia Lotti.
Nel corso degli approfondimenti investigativi, uno dei due arrestati, commerciante nel settore del caffè, veniva trovato in possesso di un assegno in bianco del valore di 70.000 euro, risultato poi collegato al conto corrente del mobiliere che, a sua volta, lo aveva consegnato al creditore quale garanzia per consentirgli di ripianare il debito contratto.
A seguito della convalida dell’arresto, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale Capitolino ha applicato la misura cautelare degli arresti domiciliari con dispositivo del braccialetto elettronico, alla luce dei gravi reati contestati e delle conseguenze derivanti dal comportamento usurario tenuto.