Un aiuto finanziario per sostenere le spese di affitto dei teatri. È l’appello delle associazioni culturali del Decimo Municipio, che ancora non beneficiano di alcuna agevolazione o contributo, ma che devono comunque pagare le locazioni ai privati. A far sentire la propria voce sei realtà del territorio: il Piccolo Teatro Acilia, la sala Paolo Poli, Essenza Teatro, la sala Massimo Troisi, il Teatro Dafne e l’Associazione Teatro in Stalla.
«Siamo una realtà culturale del territorio, una realtà che non può mancare, non può venire meno – aggiunge Marcello Sindici del Piccolo Teatro Acilia – abbiamo bisogno di un sostegno, siamo disposti ad aprire tavoli di discussione perché le istituzioni ci sostengano altrimenti non abbiamo altra soluzione se non quella di non riaprire.» «Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti cittadini – continua Antonia Di Francesco della Sala Massimo Troisi – che di spontanea volontà ci stanno aiutando con delle donazioni. Stiamo pensando di organizzare un crowdfunding per risollevarci.
«Siamo un po’ dispiaciuti perché non siamo stati presi in considerazione – ha dichiarato Luciano Colantoni del Teatro Nino Manfredi – ne prendiamo atto, la risposta è stata perché l’associazione culturale non può accedere ad altri ammortizzatori sociali mentre le imprese si, è vero, tuttavia dico che non abbiamo ancora ricevuto nulla, anche noi vorremmo partecipare a questa iniziativa qualora ci fosse la possibilità di ricevere un aiuto da parte delle istituzioni, per evitare di fare figli e figliastri. Voglio però raccontare una cosa molto bella che ci è successa – aggiunge – abbiamo mandato una mail ai nostri abbonati con le istruzioni per richiedere un voucher come rimborso per gli spettacoli che non avevano potuto vedere e tanti hanno rifiutato questa possibilità dicendo che era un modo per sostenere il teatro e il territorio.»
Intanto il Comitato Tecnico Scientifico del dipartimento di Protezione Civile ha dato parere positivo per la riapertura nella prima settimana di giugno di teatri, cinema auditorium e musei, ma a patto che vengano garantite le misure per minimizzare il rischio di diffusione del covid. Tra queste, il distanziamento di almeno un metro e la vendita dei biglietti online per evitare code. Condizioni che, di fatto, taglierebbero fuori molti piccoli teatri locali.
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