Che impatto ha avuto l’emergenza coronavirus sul settore immobiliare del litorale romano? In che modo i due mesi di lockdown hanno condizionato il mercato e quali le prospettive future una volta avviata la fase 2? Per dare risposta a queste domande siamo andati a sentire le agenzie del territorio.
“Possiamo dire che l’impatto è devastante per la nostra zona. C’è stato un calo delle compravendite spaventoso. Erano tutte transazioni che hanno subito uno stop prima del lockodown. Il 75% dei dipendenti sono cassaintegrati. Si tornerà a lavorare quando ci sarà un rilancio aeroportuale”.
“Diventa fondamentale avere uno spazio esterno. Abbiamo registrato questa necessità in questo periodo di segregazione a casa. C’è stato un maggiore utilizzo dei mezzi informatici e di piattaforme informatiche dove mostrare gli immobili”.
Con la fase 2 riparte anche l’edilizia privata. Nel protocollo del 26 aprile sono state introdotte nuove linee guida per I datori di lavoro che dovranno garantire il rispetto delle norme per il contrasto e il contenimento della diffusione del covid all’interno dei cantieri.
“Il datore di lavoro ha dovuto aggiungere una formazione nei confronti dei propri dipendenti. Un controllo giornaliero della temperatura, la riorganizzazione del cantiere e i fornitori esterni. Oggi un professionista ha una responsabilità molto importante di studiare nuovamente gli spazi. I giovani architetti devono salvare il mondo, quindi ristudiare l’architettura pensando al futuro”.
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