Al rientro alla normalità in molte aziende di Cerveteri e Ladispoli sarà un periodo di riflessioni. Secondo una stima il 25%, incluse attività commerciali e imprese, potrebbero non riaprire. A Cerveteri dove il commercio anche prima del coronavirus era in ginocchio con decine di negozi chiusi e un centro storico spettrale per la cessazione di tante botteghe, si rischia la paralisi del settore. Un po’ meglio va a Ladispoli che è considerata la meta dello shopping del litorale a nord.
Per Margherita Tassitano, commercialista ed esperta in materia, le misure del Governo non sono adeguate
“La chiusura forzata di due mesi a causa del coronavirus delle attività porterà alla fine di alcune imprese, sia nel territorio nostro che in tutta Italia. Le soluzioni fornite dal Governo non sono state efficaci nella maniera più assoluto. I 600 euro di contributo son una goccia nel mare e il finanziamento garantito dallo Stato fino a 25mila euro è una soluzione di indebitamento, di cui non ha bisogno oggi l’imprenditore già molto spesso finanziariamente esposto e oberato dalla tassazione che c’è in Italia”.
“In attesa di regole chiare l’unica soluzione che posso dare alle aziende affinchè non muoiano e continuino le loro attività è reinventarsi. Qualche imprenditore della zona sta provando nuove soluzioni e adeguarsi a un nuovo modo di lavorare. Parlo di pizzerie e ristoranti che si sono attrezzati per lavorare per le consegne a domicilio”.