Imprenditori di Fiumicino: “No ai lavori in estate sull’attuale Ponte della Scafa”

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Torniamo a parlare del Ponte della Scafa. L’Associazione Lungomare della Salute di Fiumicino avverte: “Se i lavori di manutenzione dell’attuale struttura verranno effettuati in estate, come deciso prima dell’emergenza Coronavirus, per gli imprenditori locali sarà crisi totale”.

Cantieri sull’attuale Ponte della Scafa, gli imprenditori dicono sì, ma non in estate!

In attesa dell’inizio dei lavori per il nuovo Ponte della Scafa, previsti per la fine del 2020, i cittadini e gli imprenditori di Ostia e Fiumicino si interrogano su quando partiranno invece le operazioni di manutenzione e messa in sicurezza dell’attuale struttura. Prima dell’emergenza sanitaria, l’avvio dei cantieri, volti ad assicurare l’affidabilità del ponte per il periodo necessario alla costruzione del nuovo cavalcavia, era stato programmato per i mesi di luglio e agosto, ma i commercianti lanciano l’allarme: “La stagione balneare è già fortemente compromessa dal Coronavirus, la chiusura del Ponte della Scafa in piena estate rischierebbe di paralizzare l’economia oltre che la circolazione di entrambe le città”.

Per i lavori di manutenzione sul Ponte della Scafa – fa sapere Massimiliano Mazzuca, presidente dell’Associazione Lungomare della Salute di Fiumicino – si doveva approfittare di questo periodo in cui la circolazione è ridotta a causa delle misure restrittive per limitare il contagio del Coronavirus. Ora siamo anche in ritardo – prosegue – O vengono effettuati subito nel mese di maggio o tornerà l’incubo dell’anno scorso, quando la città è stata completamente paralizzata. Inoltre la stagione balneare verrebbe compromessa e per le attività commerciali di Ostia e Fiumicino, già alle prese con una forte crisi, sarebbe il colpo di grazia” – conclude.

Crisi imprenditori di Fiumicino, la Lega propone di cancellare le tasse del 2020

Il gruppo della Lega di Fiumicino a questo proposito è tornato a chiedere provvedimenti a sostegno delle imprese locali. “Tutti i Comuni del Lazio, tranne il nostro, – dichiarano Picciano, Poggio e D’Intino – hanno presentato un programma economico di aiuti alle attività commerciali. La fase 2 è alle porte, – proseguono – il rischio è che decine e decine di imprenditori, alla riapertura delle saracinesche, si ritrovino con i salati bollettini della Tari o della Tosap, pur non avendo poi realmente svolto alcun esercizio. Non basta prorogare la scadenza della tassa di soggiorno. Bisogna cancellare tutte le imposte comunali e regionali. Il 2020 deve essere un anno bianco delle tasse”. – concludono.