Federbalneari di Fiumicino richiede alle istituzioni di formare un fronte comune a difesa del settore turistico e del suo indotto, fortemente a rischio a causa dell’emergenza sanitaria del Covid-19. I gestori degli stabilimenti balneari chiedono al Governo maggiori tutele per poter ripartire quando l’isolamento sarà terminato
“E’ bene ricordare che il nostro territorio, oltre che di indotto aereoportuale, vive del tradizionale turismo balneare – è quanto dichiarano gli esponenti di “Federbalneari” Fiumicino – nella situazione odierna di emergenza sanitaria – proseguono – la filiera è stata fortemente penalizzata e ci vorrà tempo perché la situazione si stabilizzi anche dopo le riaperture. Il nostro settore dovrebbe beneficiare di un grande sostegno pubblico per poter ripartire.
Purtroppo, però, le misure a sostegno dell’economia messe in campo dal governo non sono sufficienti da sole a tutelare il comparto e minano, se non supportate da idonei provvedimenti, l’esistenza stessa delle aziende. Preoccupa, infatti, la tutela dei dipendenti: le norme sulla cassa integrazione relative al Decreto “Cura Italia” escludono, al momento, tutti i lavoratori stagionali. Tradotto in numeri, nel nostro territorio, sono circa 3mila le persone impossibilitate a essere riassunte e tagliate fuori da ogni tipo di ammortizzatore sociale. Chiediamo alle istituzioni di formare un fronte comune di difesa del turismo balneare e del suo indotto” – termina il comunicato di Federbalneari.