Pomezia infestata dalla processionaria del pino: il Comune corre ai ripari

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Infestazione di processionaria del pino a Pomezia. Le alte temperature hanno favorito questo fenomeno e il Comune è dovuto correre ai ripari prima del previsto nelle aree verdi, nei giardini scolastici e negli uffici per evitare le spiacevoli conseguenze di un contatto con questi pericolosi insetti.

Processionaria del pino a Pomezia, la disinfestazione

Le operazioni nei parchi sono già iniziate, ma ora l’amministrazione ha disposto che anche i privati facciano la loro parte. Entro il 31 marzo, i proprietari di terreni, dovranno, quindi, far eseguire tutte le opportune verifiche sulle alberature che si trovano nelle zone di loro pertinenza, avvalendosi di ditte specializzate, al fine di accertare la presenza dei nidi.

Eventualmente dovranno essere rimossi e bisognerà avviare autonomamente la disinfestazione a proprie spese. Lo stesso discorso vale per i proprietari di aree forestali, obbligati a contattare il servizio fitosanitario regionale, che deciderà come è meglio intervenire.

Il divieto di distruggere i nidi di processionaria

Infine, l’ordinanza precisa: “E’ fatto divieto assoluto di distruggere i nidi rimossi all’interno dei centri abitati e abbandonarli insieme ai rami presso I centri di raccolta”. Chi non seguirà le disposizioni, rischia di incorrere in una denuncia e in una sanzione fino a 500 euro.

Cos’è la processionaria del pino?

La processionaria del pino è un insetto micidiale per le pinete poiché le priva di parte del fogliame, compromettendone così il ciclo vitale. Inoltre, durante lo stadio larvale presenta una peluria che risulta particolarmente urticante per molti animali, e anche per l’uomo, e i suoi effetti si manifestano solitamente dopo un giorno. Da giovane si presenta come una larva di piccole dimensione, da 1 cm fino a 3 cm e mezzo, dotata di numerosi peli irritanti che usa come tecnica di difesa. I gruppi di larve di processionaria si spostano quasi sempre in fila indiana, formando una sorta di processione (da cui deriva appunto il nome) e si compattano quando raggiungono il loro nido bianco di seta. Il nido viene usato per rideporre le uova o viene scartato. In questo caso le nuove larve saranno costrette a ricostruirlo.