A Ladispoli si è tenuto il corteo contro il passaggio di gestione dell’acqua ad Acea Ato 2. I cittadini sono scesi in strada per manifestare il loro dissenso. Nonostante la scarsa affluenza, il sindaco Alessandro Grando insiste: “Non ci fermeremo“.
A Ladispoli arrivano i primi commenti sulla manifestazione in difesa dell’acqua pubblica organizzata dal sindaco Alessandro Grando. Pochissime le persone che hanno preso parte al corteo, circa un centinaio. “E’ stata la città stessa a stabilire, con la scarsa partecipazione, che la protesta di piazza non è stata altro che una passerella del ceto politico che niente ha fatto perché l’acqua restasse pubblica” – commenta in una nota il movimento civico Ladispoli Città.
In merito è intervenuto anche il locale Movimento Cinque Stelle che ha dichiarato: “Più che di manifestazione si doveva parlare di funerale, visto che il giorno prima la giunta Zingaretti ha pensato bene di affossare l’emendamento che avrebbe vincolato il passaggio ad Acea ATO 2 all’applicazione di una legge regionale sul riordino degli ambiti territoriali. Chiediamo alle forze politiche presenti” – continuano i grillini – “di dimostrarci con atti concreti, in parole povere in votazioni parlamentari, la loro effettiva contrarietà alla gestione privatistica dei beni comuni”. Di diverso avviso la Lega che ha commentato: “Non è stata una sfilata di partiti o associazioni, come ipotizzato da qualcuno, ma un corteo dei ladispolani, senza alcuna distinzione tra amministratori e cittadini.”
E’ partito da Piazzale della Stazione il corteo per dire no al passaggio della gestione dell’acqua ad ACEA ATO 2. Un centinaio di persone, molte delle quali esponenti politici, hanno manifestato per Viale Italia con in prima linea il sindaco di Ladispoli, Alessandro Grando.
“Per noi la gestione del servizio idrico – spiega Grando – è uno dei fiori all’occhiello della città. Noi siamo in grado di intervenire con i nostri operai in tempi brevissimi e garantiamo un servizio nettamente migliore rispetto ad ACEA. Oltretutto il passaggio comporterebbe un aumento del costo in bolletta di circa il 30%/40% in più. E tutto questo è ovviamente inaccettabile. Siamo qui per protestare contro questo obbligo di legge, per noi dannoso, e contro la procedura di commissariamento avviata dalla Regione Lazio, che vorrebbe toglierci anche la possibilità di contrattare con ACEA le migliori condizioni per un eventuale passaggio del servizio idrico”. – conclude il sindaco di Ladispoli.