Regione: giro di vite contro il gioco d’azzardo

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Dal consiglio regionale arriva una decisa stretta al gioco d’azzardo patologico, per quanto nel corso del dibattito in aula si sia trovata una mediazione per le attività già esistenti. La modifica più incisiva introdotta è quella che assoggetta al distanziometro le sale giochi e gli esercizi pubblici che ospitano slot-machine: nella sua precedente versione, la legge regionale vietava il gioco con gli apparecchi a una distanza inferiore di 500 metri da una serie di luoghi sensibili – come scuole, luoghi di culto, ospedali e centri giovanili – ma tale divieto si applicava solo alle nuove aperture. Da oggi, invece, sono sottoposte al rigore del distanziometro tutte le attività presenti sul territorio. Il testo stabilisce i tempi di adeguamento: i locali pubblici – come bar e tabacchi – devono rimuovere le slot entro 18 mesi, ma i comuni possono prorogare questo termine fino a quattro anni; mentre le sale devono chiudere o trasferirsi entro tre anni, che diventano cinque per le autorizzazioni decorrenti dal primo gennaio 2014. Secondo “Astro”, l’associazione che riunisce i gestori del gioco lecito, il provvedimento penalizza fortemente bar e tabacchi, con pesanti conseguenze per l’occupazione; inoltre, costringerebbe migliaia di sale a sportarsi in quartieri periferici, con la ghettizzazione del gioco legale in zone già teatro di episodi legati alla malavita organizzata.

La norma

Il Consiglio Regionale Lazio ha discusso oggi sulla legge “Misure per lo sviluppo economico, l’attrattività degli investimenti e la semplificazione”, il cosiddetto “Collegato”. Nella norma si parla anche di giochi, nell’obiettivo di “contenere l’offerta di gioco”, introducendo una “disciplina transitoria, che estende le limitazioni vigenti per le nuove sale anche ai punti gioco già esistenti alla data di entrata in vigore della presente legge, prevedendo tempistiche differenziate di adeguamento per gli esercizi commerciali e le sale da gioco ed il raccordo con gli indirizzi e i criteri contenuti nelle linee guida già adottate in materia dalla Conferenza unificata”, ha sottolineato Alessandra Sartore, assessore al Bilancio della Regione Lazio. La proposta introduce una stretta al gioco d’azzardo ed in particolare al settore delle slot. Per calcolare la distanza minima (al di sotto della quale viene imposta la rimozione degli apparecchi o della struttura) delle sale gioco dalle aree sensibili viene introdotto il concetto di “raggio”. Il nuovo metodo vedrà calcolare la distanza dai luoghi sensibili in “linea d’aria”, aumentando così di fatto il numero di apparecchi che dovranno essere rimossi e di sale gioco che dovranno chiudere. Gli esercizi non dedicati solo al gioco, ma dove sono presenti slot, avranno un anno e mezzo per staccarle, anche se i comuni “possono prorogare il termine fino a cinque anni”, mentre ai proprietari delle sale da gioco verranno dati tre anni per chiudere l’attività.