Blocco dei voli e paura del contagio: sono i fattori che stanno determinando una pesante battuta d’arresto per il turismo proveniente dalla Cina, a seguito dell’emergenza legata alla diffusione del “Coronavirus”. Secondo alcune stime attendibili, nei prossimi mesi a Roma e Provincia si registreranno 250mila turisti in meno, un dato che in termini di presenze – cioè tenendo conto dei giorni effettivi trascorsi nella capitale – si traduce in una flessione di circa 500mila unità: vuol dire meno incassi per hotel, ristoranti, taxi e pullman, interpreti, guide turistiche e negozianti, con un passivo di 500 milioni di euro rispetto al volume d’affari complessivo.
La confederazione nazionale dell’artigianato esprime forte preoccupazione soprattutto per gli albergatori: “Le disdette delle prenotazioni – spiega il presidente di Cna Turismo Roma, Marco Misischia – porteranno perdite significative per il settore ricettivo romano, stimate intorno al 30% del fatturato. Al momento, siamo l’unico paese europeo ad aver arrestato di fatto i flussi turistici, creando un clima d’allarme che danneggia le piccole attività. Chiediamo alle autorità – conclude Misischia – di adoperarsi per interrompere il prima possibile lo stop ai collegamenti internazionali”.