Ad Ardea continua ad aumentare il patrimonio archeologico inesplorato. Durante il restauro della rupe tufacea sono state scoperte due tombe risalenti a duemila anni fa. I sepolcri sono stati rinvenuti nel corso degli scavi ai piedi delle mura, a un metro di profondità. Si tratta di due ambienti ricavati nella roccia e databili all’età del ferro. Sul posto è intervenuta la soprintendenza per i beni archeologici che ha mappato il ritrovamento confermando poi il via libera al restauro, che potrà dunque proseguire. L’opera, iniziata lo scorso luglio, è gestita direttamente dalla regione che ha investito 750mila euro per l’intervento. Importante scoperta anche in un altro cantiere, quello per l’ampliamento del cimitero comunale di via Strampelli, dove gli operai si sono imbattuti in un’antica strada romana. Si tratta di un tracciato di età repubblicana risalente tra il quarto e il primo secolo avanti Cristo. Anche in questo caso la soprintendenza è al lavoro per verificare la presenza di altri reperti. Qualora ci fossero sarebbe necessaria una variante per modificare il progetto e consentire la realizzazione dei loculi senza coprire e i resti storici.
Le mura del IV secolo avanti Cristo, citate anche da Virgilio nell’Eneide coprono una fortificazione più antica e conservano le testimonianze di numerosi restauri che nel corso dei secoli sono stati fatti per evitare rovine e crolli, attualmente sempre più imminenti per l’evidente “spanciamento” di tutta la struttura, con gravi conseguenze per la sicurezza. Attualmente una transenna evita che le auto parcheggino troppo a ridosso delle mura, proprio per evitare che le frequenti cadute di massi possano danneggiare le auto.
Nel centro storico di Ardea, accanto e sotto l’edificio della scuola primaria intitolata a Giacomo Manzù ci sono le testimonianze del passato più antico della città dei Rutuli a partire dalla preistoria. Sotto la scuola passa l’antica strada con i basoli di selce che si diramava dalla porta delle mura. Nel terreno accanto alla palestra ci sono le fondazioni di un’antica casa di Ardea abitata dal quarto al primo secolo a. C. e un’intricata rete di cunicoli. Senza contare i siti archeologici di Casarinaccio e Castrum Inui, il tempio delle Noci e l’oratorio cristiano ipogeo, luoghi che potrebbero determinare un rilancio in chiave turistica di Ardea.