Dopo gli ultimi roghi tossici, il Campidoglio annuncia la soluzione per sei campi rom della Capitale, tra cui quello di Castel Romano, a Pomezia. Si tratta di telecamere a infrarossi per rilevare le fonti di calore. Gli strumenti saranno posizionati a ridosso degli accampamenti abusivi e potranno essere molto utili per far scattare in maniera tempestiva i soccorsi e per mantenere la sicurezza, visti anche i recenti ritrovamenti di armi da fuoco (leggi di più).
“Tra poco – annuncia l’amministrazione – sarà chiuso un bando di gara legato alla video-sorveglianza che consentirà di acquistare sensori a infrarossi per rilevare le fonti di calore. In questo modo, per gli agenti della polizia locale sarà possibile intervenire tempestivamente, quasi in tempo reale”. Secondo la sindaca, si tratta di uno strumento in grado di garantire un salto di qualità in termini di operatività e incisività. Le telecamere, infatti, dovrebbero aiutare a prevenire gli incendi dolosi da un lato e a rintracciare gli eventuali responsabili dall’altro.
Intanto, la Lega di Pomezia ha richiesto la convocazione urgente del consiglio comunale per affrontare il problema: “Non bastavano i roghi che stanno avvelenando l’area – si legge in una nota del gruppo – ora si sono intensificati anche i lanci di sassi contro i veicoli in transito sulla Pontina. Vogliamo che l’assise discuta delle gravi ricadute sulla sicurezza che causa la presenza di questo campo nomadi“.
I vigili del fuoco di Pomezia, esasperati dai continui interventi al campo nomadi di Castel Romano, recentemente hanno chiesto al prefetto di convocare un tavolo con le organizzazioni sindacali, la sindaca Raggi e il distaccamento di Ardea, per trovare una soluzione al problema.
“Noi interveniamo e spegniamo gli incendi – afferma Riccardo Ciofi della Federazione Nazionale Sicurezza CISL – ma nulla di quanto promesso dall’amministrazione capitolina è stato mantenuto, non contribuendo in alcun modo a diminuire il fenomeno o a mettere in atto misure preventive. Avevamo proposto – prosegue Ciofi – di dedicare un mezzo fisso a ridosso del campo rom per un intervento immediato, evitando così di togliere strumenti e personale al distaccamento di Pomezia, ma il nostro suggerimento non è stato accolto. A rimetterci sono i cittadini e i colleghi delle località limitrofe, che molto spesso devono correre in soccorso per affrontare l’emergenza. Agli attuali undici pompieri – conclude Ciofi – ne andrebbero poi aggiunti almeno altri due, per poter usufruire dell’autobotte da ottomila litri d’acqua, spesso ferma nel parcheggio per mancanza di personale”. Intanto dell’esercito annunciato la scorsa primavera per presidiare il perimetro della baraccopoli di Castel Romano non vi è alcuna traccia.