La realizzazione dell’autostrada Roma-Latina continua ad alimentare polemiche. In molti, tra residenti e comitati delle zone interessate dall’opera chiedono soluzioni alternative. “Sono passati 16 anni dalla presentazione del primo progetto”, ha dichiarato il comitato No Corridoio Roma-Latina nonostante il sostegno di tutti i governi e di tutte le giunte della regione Lazio, il cantiere non è mai partito. Vogliamo iniziare questo 2020 con un appello rivolto alle istituzioni. Serve ritirare una volta per tutte il piano autostradale per rispondere con minori costi alla domanda dei pendolari. Invece di un’opera miliardaria chiediamo il più economico adeguamento della via Pontina da non confondere con il solo rifacimento del manto stradale, per scongiurare i tanti incidenti mortali. Visto che le risorse economiche non si possono destinare ad altra opera” continua “A questo punto rilanciamo le nostre alternative, e chiediamo di finanziarle in house”. Intanto su questo argomento è stato organizzato un convegno. L’incontro si terrà domani alle 17.30 presso il teatro della dodicesima in via Carlo Avolio a Spinaceto. All’evento parteciperanno rappresentanti delle istituzioni, delle associazioni ambientaliste e di categoria.
“I nostri detrattori stanno discutendo se far ripartire il progetto in project financing bloccato dalla sentenza del Consiglio di Stato, oppure di farlo, come affermato da Zingaretti, in house a totale capitale pubblico. Visto, come diversamente dichiarato fino adesso da tutti i sostenitori dell’autostrada a pedaggio, che le risorse economiche non si potevano destinare ad altra opera, a questo punto – dichiara Gualtiero Alunni Portavoce del Comitato No Corridoio Roma-Latina – noi rilanciamo le nostre alternative, e chiediamo di finanziarle in house!”.
“Il completamento virtuoso di questa nuova progettazione alternativa – continua il comunicato degli organizzatori – risiede nella costruzione dell’intermodalità ferroviaria complanare alla Via Pontina, che potrà ridurre l’uso dei mezzi privati su gomma a beneficio della fluidificazione del traffico che, anche con il progetto autostradale e visto l’imbuto d’ingresso a Roma, continuerebbe altrimenti a creare inesorabilmente file interminabili. Il cerchio delle nostre proposte si chiude con il rilancio del trasporto merci su ferro per togliere dalla strada “bisonti” come i TIR“.