Peggiora la situazione di estremo degrado in cui versa l’ex-stabilimento “Arca”, sul Lungomare Amerigo Vespucci, ad Ostia. Dopo la riconsegna della concessione, la struttura è diventata un rifugio per senzatetto, che col tempo diventano sempre più numerosi, formando una vera e propria comunità.
Ex stabilimento Arca sul Lungomare Amerigo Vespucci di Ostia in pessime condizioni. Dopo la riconsegna della concessione, la struttura è diventato un rifugio per i senzatetto, che vivono, mangiano e dormono nei vecchi locali e nelle cabine. C’è anche chi fa qualche lavoretto, munito di scala, chiodi e martello. Una vera e propria comunità. La situazione nel tempo è degenerata. I rifiuti sono aumentati e gli odori che si respirano sono nauseabondi. Chi ne paga maggiormente le conseguenze sono i gestori degli stabilimenti balneari limitrofi, che di notte hanno subito furti e danni alle strutture. Da tempo denunciamo il rischio di incendi dovuto alla possibile accensione di fuochi durante le gelide nottate invernali: cosa che effettivamente si è verificata la mattina del 23 dicembre, che ha messo a dura prova le strutture e le cabine, per la maggior parte in legno.
Il gruppo consiliare di Fratelli D’Italia del Decimo Municipio ha inscenato una protesta per riportare l’attenzione sul problema: “In questi due anni abbiamo chiesto commissioni e sollecitato interventi – si legge in una nota – siamo arrivati a quasi quaranta occupanti e l’amministrazione sembra rassegnata a tenerli lì finchè non inizieranno i lavori di bonifica. Nel frattempo, i cittadini e gli stabilimenti vicini segnalano la sporcizia e le condizioni igieniche precarie che sussistono all’interno. Abbiamo scritto una lettera al prefetto di Roma per denunciare la situazione – concludono – e fare in modo che sia garantita la sicurezza per chi abita nella struttura e per tutta la cittadinanza”.